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Decontaminazione* e ri-uso delle mascherine
parte I

Decontaminazione* e ri-uso delle mascherine
parte I

E’ possibile decontaminare le mascherine per consentirne il ri-uso senza alterare i requisiti specifici di prestazione e sicurezza?

Nel precedente articolo articolo, abbiamo evidenziato il forte impatto ambientale provocato da un aumento del consumo di alcuni prodotti monouso, in particolare delle mascherine che sono state largamente impiegate durante la pandemia come principale strumento di prevenzione e protezione dal contagio del coronavirus. Secondo il rapporto riportato dell’EEA (European Environment Agency), il netto aumento dell’uso di mascherine chirurgiche ha incrementato nei primi mesi della pandemia le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Lo stesso rapporto ha anche evidenziato che l’impatto ambientale delle mascherine in tessuto (cotone) lavabili e riutilizzabili è nettamente inferiore rispetto a quello generato dalle mascherine monouso. Tuttavia le mascherine riutilizzabili prese come oggetto di analisi non sono mascherine chirurgiche di tipo I (dispositivi medici regolamentati dal MDR e normati dalla EN 14683), e quindi non garantiscono efficacia e sicurezza.

Nell’anno accademico 2020/21 la prof. Gaudiello è stata la relatrice di una tesi di Laurea magistrale in chimica, clinica, forense e dello sport dal titolo ”Decontaminazione di mascherine chirurgiche” nella quale la studentessa Beatrice Russo, dopo una dettagliata descrizione delle mascherine chirurgiche e dei requisiti necessari a garantire sicurezza e performance prestazionali richiesti dalla norma tecnica, ha condotto diverse prove di laboratorio per decontaminare le mascherine chirurgiche con lo scopo di poterle ri-utilizzare a favore della sostenibilità.

Il primo step dello studio è stato quello di individuare dei metodi di trattamento tali da poter sviluppare un protocollo di decontaminazione, sulla base delle seguenti considerazioni:

  • dopo 4 ore consecutive di utilizzo di una mascherina chirurgica di tipo I, la contaminazione avviene all’interno del filtro, negli strati esterni e sugli elastici
  • il trattamento di decontaminazione deve preservare l’efficienza di filtrazione, la vestibilità e la resistenza al flusso d’aria
  • la decontaminazione può essere eseguita in casa dato che le mascherine chirurgiche sono utilizzate da tutti a causa della pandemia, pertanto il metodo deve essere semplice e di facile esecuzione, sicuro per chi lo utilizza e ripetibile
  • il trattamento non deve solo igienizzare ma anche disinfettare (vedi le differenze di seguito), quindi è necessario che raggiunga l’interno del filtro
  • dato che la popolazione microbica intrappolata all’interno del filtro è varia, è necessario che il trattamento abbia un ampio spettro d’azione

L’efficienza della decontaminazione è rappresentata dalla sopravvivenza relativa dei microrganismi presenti nella mascherina in seguito al trattamento, il quale non è nient’altro che il rapporto tra la popolazione microbica della mascherina contaminata e di quella trattata

Il primo step dello studio è stato quello di individuare dei metodi di trattamento tali da poter sviluppare un protocollo di decontaminazione, sulla base delle seguenti considerazioni:

dopo 4 ore consecutive di utilizzo di una mascherina chirurgica di tipo I, la contaminazione avviene all’interno del filtro, negli strati esterni e sugli elastici
il trattamento di decontaminazione deve preservare l’efficienza di filtrazione, la vestibilità e la resistenza al flusso d’aria
la decontaminazione può essere eseguita in casa dato che le mascherine chirurgiche sono utilizzate da tutti a causa della pandemia, pertanto il metodo deve essere semplice e di facile esecuzione, sicuro per chi lo utilizza e ripetibile
il trattamento non deve solo igienizzare ma anche disinfettare (vedi le differenze di seguito), quindi è necessario che raggiunga l’interno del filtro
dato che la popolazione microbica intrappolata all’interno del filtro è varia, è necessario che il trattamento abbia un ampio spettro d’azione. 

L’efficienza della decontaminazione è rappresentata dalla sopravvivenza relativa dei microrganismi presenti nella mascherina in seguito al trattamento, il quale non è nient’altro che il rapporto tra la popolazione microbica della mascherina contaminata e di quella trattata.

Tabella1. Differenza tra igienizzazione e disinfezione

Cosa è

Come avviene

Note

Igienizzazione

Rimozione e allontanamento dello sporco e dei microrganismi in esso presenti, con conseguente riduzione della carica microbica.

Azione meccanica (es. sfregamento), azione chimica (detergente), temperatura e durata dell’intervento.

La detersione è un intervento obbligatorio prima della disinfezione e della sterilizzazione, perché lo sporco essendo ricco di microrganismi che vi si moltiplicano attivamente potrebbe ridurre l’attività dei disinfettanti.

Gli igienizzanti per le superfici sono detergenti, quelli per le mani e per la pelle sono cosmetici.

Disinfezione

Procedimenti e operazioni atti ad abbattere la carica microbica di un ambiente, superficie, strumento, ecc.,

Prodotti specifici applicati direttamente, vaporizzati / aerosolizzati (room disinfection) o con sistemi generanti in situ sostanze come principi attivi/radicali liberi ossidanti ecc.

 

Per i virus, una superficie si definisce disinfettata in presenza di un abbattimento della carica virale di circa 10.000 unità di quello iniziale. Per le attività di disinfezione si utilizzano prodotti disinfettanti (biocidi o presidi medico-chirurgici) la cui efficacia nei confronti dei diversi microrganismi è nota e comprovata.

Tabella1. Differenza tra igienizzazione e disinfezione

Igienizzazione

Cosa è

Rimozione e allontanamento dello sporco e dei microrganismi in esso presenti, con conseguente riduzione della carica microbica.

Come avviene

Azione meccanica (es. sfregamento), azione chimica (detergente), temperatura e durata dell’intervento.

Note

La detersione è un intervento obbligatorio prima della disinfezione e della sterilizzazione, perché lo sporco essendo ricco di microrganismi che vi si moltiplicano attivamente potrebbe ridurre l’attività dei disinfettanti.

Gli igienizzanti per le superfici sono detergenti, quelli per le mani e per la pelle sono cosmetici.

Disinfezione

Cosa è

Procedimenti e operazioni atti ad abbattere la carica microbica di un ambiente, superficie, strumento, ecc.,

Come avviene

Prodotti specifici applicati direttamente, vaporizzati/aerosolizzati (room disinfection) o con sistemi generanti in situ sostanze come principi attivi/radicali liberi ossidanti ecc.

Note

Per i virus, una superficie si definisce disinfettata in presenza di un abbattimento della carica virale di circa 10.000 unità di quello iniziale. Per le attività di disinfezione si utilizzano prodotti disinfettanti (biocidi o presidi medico-chirurgici) la cui efficacia nei confronti dei diversi microrganismi è nota e comprovata.

Diversi studi trovati in letteratura rivelano che per la decontaminazione possono essere utilizzati sia metodi chimici, basati sull’impiego di disinfettanti (biocidi) organici o inorganici, sia metodi fisici, come il calore o le radiazioni elettromagnetiche; il protocollo con cui vengono applicati diversifica il risultato della decontaminazione rendendo quindi necessario lo sviluppo di una metodica ottimizzata che possa essere poi automatizzata.

Per lo studio oggetto del lavoro di tesi, sono stati impiegati 4 protocolli di decontaminazione di cui 2 basati su metodi chimici e 2 mediante l’impiego di mezzi fisici.

Nel prossimo articolo vi illustreremo un sommario dei risultati ottenuti mettendo a confronto i vari metodi utilizzati.

* La decontaminazione è una metodica prevista dal Decreto Ministeriale 28/09/90 “Norma di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie e assistenziali pubbliche e private”. È una procedura che ha lo scopo di ridurre la carica degli agenti patogeni sulle superfici dei presidi impiegati, riducendo il rischio biologico per gli operatori. Deve avvenire il più precocemente possibile prima che si abbiano coagulazione e incrostazioni di sangue e di siero.